ILSANNIO QUOTIDIANO 21 gennaio 2020
Nel 1920 il
prelato, allora vescovo di Benevento, visse dieci giorni a Castelpoto
RIACCESO IL
LEGAME CON IL CARDINALE ASCALESI
Il ricordo di un
forte legame che segnò la vita del porporato e della stessa gente
E’ previsto per il prossimo otto
febbraio (mercoledì) un evento/ricordo per i cento anni dalla visita pastorale
del Cardinale Alessio Ascalesi nella comunità castelpotana.
L’alto prelato fu a Castelpoto per dieci
giorni “prigioniero” di affetto da parte della comunità locale.
Per le ore 17 la Santa Messa Solenne in
onore di San Laureato Martire presieduta da Felice Accrocca, Arcivescovo
Metropolita di Benevento.
Ore 18,30 il Convegno nell'aula
consiliare. Saranno presenti: il sindaco Vito Fusco; il parroco don Luigi
Mazzone; Domenico ladanza, storico locale e curatore del Museo Etnografico; il
giornalista Luca Maio; don Mario Santo ladanza, storico dell'Arcidiocesi di
Benevento; Felice Accrocca, Arcivescovo Metropolita di Benevento.
Il Cardinale Alessio Ascalesi, della
Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, dal 1915 al 1924
Arcivescovo metropolita di Benevento, spesso si portava a Castelpoto perché
amava la gente semplice e genuina e l'accogliente amicizia del parroco del
tempo Don Laureato Giuseppe Miraglia (deceduto il 2 dicembre 1920), un
sacerdote attivo e dotato di una forte carica pastorale.
Un episodio ha segnato in modo
indelebile il rapporto tra il Cardinale e quella gente. Nel 1920 il Cardinale
si fermò dieci giorni presso la famiglia Miraglia per predicare gli esercizi
spirituali al popolo: al mattino in chiesa per la Santa Messa e la meditazione
predicata. Sostava in casa e poi usciva per visitare ammalati e per trattenersi
con la gente. Nel pomeriggio era solito visitare il cimitero e fare una
passeggiata lungo i sentieri di campagna. Al tramonto attendeva in chiesa i
fanciulli per il catechismo. Alla sera era il turno dei grandi per l'istruzione
e la predica di meditazione. Il Cardinale possedeva un carisma particolare nel
parlare: la sua voce era suadente e penetrante. La gente sentiva la sua
presenza come un premio dopo una giornata dura di lavoro e non si stancava mai
di ascoltarlo. Si cenava presto per andare dal Cardinale.