"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)


PADRE ISAIA SU “SANTIEBEATI”


VALLE VITULANESE
IL SANNIO QUOTIDIANO 21 gennaio 2020

A scrivere la scheda del Servo di Dio è stato il suo biografo Padre Domenico Tirone

PADRE ISAIA SU “SANTIEBEATI”

“Difficile sintetizzare in poche righe la sua vita sacerdotale e religiosa e l’intento apostolato”


La biografia del Servo di Dio Padre Isaia Columbro, scritta da  Padre Domenico Tirone dell’Ordine dei Frati Minori della Provincia SannioIrpina, è ormai una realtà sul portale internet ufficiale dei Santi e dei Beati all’indirizzo www.santiebeati.it. Si tratta di un sito di ispirazione religiosa. Comprende le 8957 voci agiografiche in ordine alfabetico. Sono presenti circa 5.750 schede biografiche (indicate dal simbolo) e 27.500 immagini ed illustrazioni iconografiche. Santiebeati.it consente di conoscere quali santi o beati sono venerati nei singoli giorni di ciascun mese, ed un dizionario dei nomi per ognuno dei quali viene presentata l'etimologia ed il significato.
Padre Tirone, che ha composto questo breve scritto pubblicato sul sito, ci ha spiegato: “È stato difficile sintetizzare in poche righe la vita sacerdotale e religiosa e l’intenso apostolato di Padre Isaia anche perché lo vive nel nascondimento del chiostro, in umiltà e semplicità, senza slanci altisonanti o spettacolari. Tuttavia fino alla fine non cessa di lavorare per il bene delle anime. Padre Isaia è sempre disponibile e pronto a donarsi a tutti con una preghiera ed una benedizione. Si è portato nella tomba il segreto della sua carità senza limiti. Aveva le mani bucate. Quando riceveva dalla Provvidenza subito distribuiva con gioia senza nulla conservare per se o per la fraternità. Non raramente di fronte alle povertà più estreme nascostamente prendeva dalla dispensa della fraternità e donava, come lui la chiamava, la grazia di Dio”.
Ed ecco alcuni momenti della vita del Servo di Dio che Padre Domenico Tirone ha voluto ricordarci: “Alla porta del convento era un continuo andirivieni. I fedeli giungevano, facendo la fila per ore per avvicinare questo Padre, che lo stesso Beato Pio da Pietrelcina indicava alla gente del Sannio, quando non potevano portarsi da lui in San Giovanni Rotondo, come una guida sicura. Padre Isaia era ricercato ed amato per le sue benedizioni, per le sue preghiere ed a volta per i suoi esorcismi, era stimato però soprattutto per l’esercizio del sacramento della penitenza, e per la devozione verso la Madonna che inculcava a tutti. Padre Isaia era sempre in unione con Dio: la sua preghiera era costante. Negli ultimi tempi, sentendo poco a causa dell’età, lo si udiva ripetere in continuazione le giaculatorie ‘Madonna mia bella’, ‘Mamma mia bella’ ed altre ancora, quasi in un soffio o con sospiri”.