"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)


ARMANDO VALLE È CONSULENTE DELLE POLITICHE SOCIALI


MELIZZANO
IL SANNIO QUOTIDIANO 18 giugno 2019

Il sindaco Insogna con proprio decreto ha affidato le deleghe all’ex assessore

ARMANDO VALLE È CONSULENTE DELLE POLITICHE SOCIALI

Sarà collante tra l’amministrazione e la società civile nonché con l’intensa operatività delle associazioni

Armando Valle

Dopo aver nominato la giunta ed aver scelto il più giovane vicesindaco d’Italia nella diciottenne Elia Francesca Pacelli, il primo cittadino, Rossano Insogna ha provveduto ad individuare anche il consulente del sindaco nelle Politiche Sociali. A ricoprire tale impegno sarà Armando Valle, una figura scelta all’interno della società civile. C’è da ricordare che il Valle ha già collaborato con l’Amministrazione Comunale, in qualità di Assessore alle Politiche Sociali, nella realizzazione di progetti in campo sociale “…ed ha dimostrato affidabilità e precisione nello svolgimento della delega assegnatagli”, commenta Insogna.
Una scelta, stabilita con una collaborazione gratuita, che lo stesso sindaco commenta così: “Abbiamo compiuto questo atto al fine di rispondere tempestivamente e in modo ottimale alle esigenze dei cittadini. L’opera del consulente sarà quella di muoversi nello spirito di dare concreta attuazione a quel principio di sussidiarietà orizzontale.
A dare senso all’iniziativa del sindaco Insogna è il parere del Consiglio di Stato - Sezione consultiva per gli atti normativi - n. 1440 del 25 agosto 2003, in tema di sussidiarietà orizzontale, dal quale si evince che “…ai cittadini, alle famiglie, alle associazioni, per il solo fatto di porsi nel contesto sociale e di operare al di fuori di regole preconfezionate da autorità munite di pubblici poteri, l’ordinamento riconosce una serie di attribuzioni che, come espressione del fenomeno della ‘cittadinanza societaria’, si realizzano attraverso l’assunzione di compiti, la risoluzione di problemi pratici compresenti in una collettività, la gestione di attività coerenti allo sviluppo della comunità stessa, e che si traducono in uno svolgimento implicito di funzioni tipiche dell’ente pubblico di riferimento. Occorre prendere atto della coesistenza di interessi e di istanze che non necessariamente devono essere assunti dall’ente pubblico, quasi che quest’ultimo sia in grado di fagocitare gli interessi costituenti l’intera esponenza della collettività di riferimento. Prendere atto cioè dell’esistenza di forme di impegno e di attività, soprattutto nel versante sociale, ma non esclusivamente in quest’ultimo, che sono dislocate (e non possono non esserlo) a livello di soggetti utenti e agenti al medesimo tempo”.