"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)


LA “PANCHINA ROSSA” DIVIDE LA POLITICA


CASTELPOTO
IL SANNIO QUOTIDIANO 7 giugno 2019

Nei giorni scorsi il gesto dell’amministrazione per dire “no” alla violenza sulle donne

LA “PANCHINA ROSSA” DIVIDE LA POLITICA

Marina Simeone: “Ennesimo gesto ipocrita, il sindaco Vito Fusco predica bene e razzola male”



Nel piccolo centro vitulanese non c’è solo la polemica legata alla statua di Santa Gaudenzia. La politica locale discute anche sulla “panchina rossa” installata pochi giorni fa in Piazza Giuseppe Garibaldi per volere dell’amministrazione guidata dal sindaco Vito Fusco.
Il primo cittadino aveva accolto, ad inizio settimana, l’iniziativa in questi termini: “No alle violenza sulle donne. Abbiamo installato, nell’ambito dei lavori di riqualificazione della nostra piazza, una panchina rossa in ricordo delle vittime di femminicidio e per dire no a ogni forma di violenza perpetrata nei confronti delle donne. La panchina rossa vuol rappresentare il posto occupato da una donna vittima di femminicidio, segno tangibile collocato in uno spazio pubblico di una assenza nella società, causata dalla violenza”.
Lapidaria il capogruppo di opposizione Marina Simeone che polemicamente replica: “Siamo di fronte all’ennesimo gesto di ipocrisia dell'amministrazione Fusco”.
La Simeone commenta: “Una ‘panchina rossa’ contro la violenza sulle donne, per dire no ad ogni forma di violenza perpetrata contro le donne. Un bel gesto sembrerebbe, se non fosse macchiato della solita ipocrisia buonista di chi preferisce far dipingere una panchina di rosso, comodo e indolore, invece che rispettare nel quotidiano la figura femminile, anche quando questa è rappresentata da un avversario politico”.
Marina Simeone
Continua: “Solo di pochi giorni fa è il mio articolo che dimostrata con atti giudiziari l'abuso e eccesso di potere riconosciuto dal Ministero compiuto nei riguardi di una cittadina castelpotana, una donna appunto, che è ricorsa ad un avvocato investendo tempo e soldi per difendere i suoi diritti. Una causa che sta procedendo su altri fronti e presto avremmo modo di parlarne, ancora più gravi, perché investono il sopruso personale. E quella non è violenza? Questo non è abuso arbitrario? O deve considerarsi legittimo perché giustificato dalla conservazione del potere? Non ho ricevuto alcuna risposta al mio precedente articolo e non ne riceverò a questo scritto”.
La Simeone contro Fusco: “Questi personaggi si sentono protetti nel loro palazzo di potere e preferiscono parlare alle spalle, al bar o nel privato delle loro case piuttosto che esporsi pubblicamente e venire smascherati. Un tentativo di accattivarsi le simpatie elettorali di qualcuno? Chissà. Ma a noi non interessa e andiamo avanti”.