"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)


FESTA DEL GRANO, È CANDIDATURA UNESCO


FOGLIANISE
IL SANNIO QUOTIDIANO 28 gennaio 2020

L’Università Suor Orsola Benincasa è stata commissionata per elaborare il dossier

FESTA DEL GRANO, È CANDIDATURA UNESCO

Un imponente ed affascinante progetto che coinvolge altri sei centri tra Campania e Molise


L’annuncio è di quelli sensazionali che rischia di restare nella storia. La tradizionale ed emozionante “Festa del Grano in Onore di San Rocco” potrebbe diventare Patrimonio dell’Unesco.
L’evento secolare è infatti stato inserito nel ristretto e particolare evento che le Regioni di Campania e Molise hanno stilato in forma comune e che sarà presentato all’organismo internazionale con l’intera documentazione a corredo del progetto.
L’intento, annunciato dal primo cittadino Giuseppe Tommaselli, è quello di seguire la scia di Jelsi, in provincia di Campobasso, e fare fronte comune. Le due istituzioni regionali hanno già dato l’assenso dicendosi pronte a sostenere la candidatura. Dopo aver creato l’elenco regionale dei Patrimoni Culturali Immateriali, la manifestazione di Foglianise continua il suo cammino di pari passo agli altri centri sanniti e molisani che fanno del grano un punto di riferimento culturale. Oltre Jelsi, saranno annoverati nel dossier anche San Marco dei Cavoti e le realtà avellinesi di Fontanarosa, Flumeri, Mirabella Eclano e Villanova del Battista.
In tutte queste comunità, dislocate lungo l’Appennino meridionale, il grano diventa seme di vita comunitaria e preziosa materia artistica che, nelle mani di sapienti artigiani, dà vita a macchine artistiche spettacolari – traglie, carri, gigli, obelischi alti fino a 30 metri – decorate con stupefacenti trame di chicchi di grano e spighe intrecciate.
Indipendentemente dalla diversa tipologia delle macchine artistiche e dai cerimoniali a esse correlati, gli eventi festivi di queste comunità possono essere ricondotti a un unico sistema rituale nel quale il minimo comune denominatore patrimoniale è sempre il grano.
Proprio questo cereale, in quanto elemento di forte pregnanza simbolica – legato peraltro alla storia economica e sociale dell’intero bacino del Mediterraneo – è l’elemento fondamentale da cui la nuova Comunità patrimoniale di rete delle feste del grano parte per costruire la propria candidatura Unesco.
Una candidatura di rete sul modello della candidatura delle “Macchine a spalla italiane” (Macchina di Santa Rosa di Viterbo, Festa dei Gigli di Nola, Varia di Palmi, Faradda di li cadareri di Sassari) già iscritte nella Lista dei patrimoni immateriali Unesco dal 2013.
Il primo studio di fattibilità della candidatura, condotto dal Laboratorio di Antropologia dell’Università Suor Orsola Benincasa, coordinato e diretto dall’antropologa Helga Sanità, ha portato fra gli altri risultati all’iscrizione delle feste del grano caratteristiche dell’Irpinia e del Sannio nell’inventario IPIC della Regione Campania.