CASTELPOTO
IL SANNIO QUOTIDIANO 6 giugno 2019
Documento inviato in Arcidiocesi: “La
Chiesa non annovera questa statua”
SANTA GAUDENZIA, LA PAROLA PASSA LA
VESCOVO
Contestati anche i costi dell’effige: si
parla di 10 mila euro, occorre capire da dove sono stati presi
Continua a tenere banco la questione
legata alla statua di Santa Gaudenzia. Nel piccolo centro del vitulanese la
cittadinanza è praticamente divisa. Ma una grossissima fetta sembra pendere più
contro la scelta del parroco. Proprio ieri mattina siamo stati in paese a
raccogliere qualche commento da parte della gente. Davanti ai bar ed in piazza
poco si vuole parlare. Ma a taccuino chiuso, dopo un buon caffè, la
chiacchierata prende il largo con la promessa di non riportare nomi, perché
nessuno vuole essere inviso agli occhi del parroco don Luigi Mazzone che,
malgrado questa scelta di acquistare la statua, tutti considerano un ottimo
uomo di chiesa.
Innanzi tutto le prime lamentela si
fanno in merito al costo dell’effige che in molto considerano decisamente
eccessivo. Parlando, infatti, qualcuno ci svela: “La statua l’ha voluta a tutti
i costi il parroco e nessuno in paese riesce a capire i motivi di tanta ferrea
ostinazione da parte di don Luigi perché lui non ha mai dimostrato questo
carattere”.
A quando sembra Santa Gaudenzia ha avuto
un costo di circa 10 mila euro, però il parroco avrebbe dichiarato in momenti
diversi, anche dall’altare durante qualche omelia, che la somma oscillavano tra
i 10 e i 15 mila euro.
Inoltre ci viene riferito che per
reperire tale somma il parroco avrebbe invitato alcuni suoi “fedelissimi/e” a
compiere una questua “porta a porta”, elemosinando offerte. Mentre si parla di
questo, da lontano un signore che sembra essere interessato alla nostra
chiacchierata, ma timoroso ad intervenire si fa coraggio e ci riferisce:
“Talvolta hanno assunto (riferito ai “fedelissimi/e” del parroco, ndr) anche
atteggiamenti poco cortesi e alquanto fastidiosi”.
Questa iniziativa sarebbe stata compiuta
in maniera parallela alla questua per la festività dei Santi Martiri. Ma c’è un
dubbio che corre di persona in persona a Castelpoto e che ci viene palesato
anche stamattina (ieri per chi legge, ndr). In pratica in paese si dubita che
le esigue offerte fatte per la statua di Santa Gaudenzia da parte dei
pochissimi fedeli che hanno risposto ad una iniziativa criticata da più parti,
siano state sufficienti a coprirne il costo. C’è chi sospetta che il parroco
abbia spostato parte del denaro dal fondo raccolto per la festività dei Santi
Martiri. Questa ci viene presentata come una supposizione che riportiamo. Le
prove non ci sono, però essendo Castelpoto un paese piccolo, dove tutti si
conoscono, è facile comprendere che le persone che hanno aderito all’iniziativa
non abbiano da sole potuto coprire l’elevato costo della statua di Santa
Gaudenzia. Quindi, ora, in molti chiedono un approfondimento da parte delle
autorità ecclesiastiche a garanzia di chiarezza e trasparenza visto che si sta
parlando comunque di offerte dei fedeli.
In paese sono tanti quelli che si
interrogano sulla necessità di commissionare la realizzazione della Statua ad
un artista, don Luigi Rozzano, e non acquistare una effige più commerciale di
modo da non far lievitare i costi. Una ulteriore scelta compiuta senza
consultare nessuno in paese.
Malgrado c’è apprezzamento verso don
Luigi, la chiacchierata evidenzia che già in passato il parroco avrebbe
compiuto scelte arbitrarie, senza interpellare la comunità parrocchiale. In
tale senso ci viene riferito dell’iniziativa di rifondere una campana per
realizzarne una nuova, ma anche far restaurare in maniera alquanto discutibile
le statue di San Laureato e San Rocco.
Ma c’è un altro aspetto ben più serio da
dover chiarire. La presenza, alla messa di intronizzazione della statua, del
vicario dell’arcivescovo monsignor Francesco Iampietro. Una scelta, quella del
prelato, che viene contestata dal momento in cui la Chiesa Cattolica non
annovera tra i suoi Santi una Gaudenzia. La sua presenza, come madre di Costanza
e Vittoriano e moglie di Simplicio, si deve ad un discutibile scritto medievale
di nessuna rilevanza storica e religiosa. Di conseguenza i cittadini chiedono
un intervento del Vescovo per chiarire l’intera vicenda.